• Segnalazione Cellulare: Processo complesso che regola attività cellulari, incluso il metabolismo. Tipi: autocrina (cellula stessa), paracrina (cellule vicine), endocrina (cellule distanti), giustacrina (cellule adiacenti).

  • Metabolismo: Insieme di reazioni chimiche vitali, influenzato da ormoni e molecole di segnalazione.

  • Ormoni e Segnalazione: Ormoni (es. insulina, glucagone, testosterone, ossitocina) regolano attività cellulari, incluso il metabolismo. Funzioni specifiche per ogni ormone elencate.

  • Meccanismi di Feedback:

    • Negativo: Molecola di segnalazione inibisce la propria produzione/attività (es. regolazione glicemia da insulina/glucagone).
    • Positivo: Molecola di segnalazione amplifica la propria produzione/attività (es. contrazioni uterine durante il parto tramite ossitocina).
  • Crescita e Sviluppo Muscolare: Complessa interazione di ormoni e molecole di segnalazione. Influenzata da:

    • Predisposizione Genetica: Composizione genetica influenza la crescita muscolare.
    • Regolazione Ormonale: Ormoni come testosterone e ormone della crescita sono cruciali.
    • Nutrizione ed Esercizio Fisico: Alimentazione adeguata e attività fisica regolare sono essenziali.
  • Differenze di Genere: Maschi generalmente hanno più massa muscolare e forza rispetto alle femmine a causa di differenze ormonali e genetiche.

  • Definizione Segnalazione Cellulare: La segnalazione cellulare è il processo mediante il quale le cellule comunicano tra loro e con l’ambiente per coordinare le proprie attività e rispondere ai cambiamenti.

Ciao, per favore mi riassumi questo dettato in uno schema con riferimenti presi dal web e immagini come esempi:
Trascrizione

Conosciamo bene le cause dei disturbi, conosciamo dei frammenti di di di di basi biologiche. Dopo lo vedremo un po insieme. Insomma, vedrete che le conoscenze no sulla durezza o patogeni psichiatrici è abbastanza povera? No, per cui queste disfunzioni hanno delle cause psicologiche, biologiche, evolutive insomma, che sostengono il funzionamento mentale. Quindi sono presenti dei sintomi clinicamente significativi. E questi sintomi no flusso carico a un livello significativo di disagio o disabilità in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti della propria vita. Cioè la mia ansia no, la mia preoccupazione no. Mi crea problemi? No da non riuscire a lavorare. Ecco, no la mia tristezza, no mettere le condizioni di non poter. Insomma, no. Partecipare alla vita familiare, no nel modo. Nel modo che. Vorrei questo perché? La sofferenza tipica al di là del psichico è un’esperienza Comune di tutti.

Vai col papà.

Non vuol dire che no. Adesso l’obasi però sicuramente il momento in cui tristezza, momenti di ansia, di preoccupazione no, li avete vissuti, ecco. Vuol dire?

Che.

I disturbi, perché la caratterizzazione è l’intensità dei sintomi, è quanto compromettono le vostre attività e il vostro compimento. Per questo magari potrà un po subirvi, però per comprendere realmente a fondo no l’essenza della sofferenza psichica. Ci serve provare a definire quelle delle quelle no, quelle quelle domande. Noi usiamo anche domande. No, il senso della vita. OK, no grazie. Ora da un punto di vista biologico, da un punto biologico, la vita ha un preciso senso. La vita ha tutte le forme di vita. Sono delle no, delle esistenze che. Devono cercare di sopravvivere al meglio per contribuire allo sviluppo della propria specie. Questo è no. Se pensate al modellare al mondo vegetale, questo è il senso della vita, cioè contribuire allo sviluppo della propria specie attraverso la propria migliore sopravvivenza possibile. E si contribuisce attraverso. La riproduzione, naturalmente. E si contribuisce attraverso la trasmissione di di cultura tecnica, di bagagli e di conoscenze che in qualche modo sviluppano la specie. Pensate ad ogni forma di vita, no, e vedrete che ogni forma di vita cerca di mantenersi in vita e di riprodursi. Questo vale anche per noi. Anzi, chiaramente siamo molto più complessi. E quindi l’essenza della sofferenza psichica è quando viene toccata, incrinata o quanto entra in discussione questa essenziale no motivazione della vita, quando sentiamo a rischio la nostra sopravvivenza, ma non perché. Il rischio della non sopravvivenza è in sé una cosa che mi dovrebbe preoccupare, ma perché sono programmato? Sono fatto in modo tale per realizzare il senso biologico della vita che è vivere al meglio per contribuire alla me stessa. E quindi tutte le volte che è minata no la la la mia sopravvivenza si attivano dei meccanismi di ideazione comportamentali, emotivi e degli allarmi. Psicologici. L’essenza. Della manifestazione di Cristo vissuto? No, di ecco, possiamo sicuramente anche avviare il concetto, cioè sopravvivenza non vuol dire sopravvivenza, sembra no il minimo indispensabile nella vita.

No.

Ecco, no. È la miglior sopravvivenza possibile, Io credo che il fine reale della vita è realizzare la propria felicità, perché attraverso la propria felicità si contribuisce al meglio. Alla propria specie, che è la finalità biologica del nostro esistenza. Tutte le volte che noi sentiamo un pericolo di questa naturale. Senso biologico del nostro andare al mondo. Noi perdiamo degli elementi di sicurezza. Cioè ci sentiamo non protetti? Nella sofferenza psichica, la caratteristica essenziale. È sento che non mi sento sicuro, non mi sento protetto, sento minato con gli elementi di sicurezza che mi portano a no, a vivere pienamente il senso.

No.

Troppo. Della mia esistenza? E quando noi ci sentiamo insicuri, senza protezione, si attivano due condizioni normalmente. Una che è che percepiamo la vita come un pericolo. E quindi no, nella mancanza di sicurezza interpretiamo nella vita l’esistenza di tanti veicoli. E su questo capiamoci, la vita è pericolosa ed è importante che noi abbiamo dentro di noi delle reazioni naturali rispetto ad un pericolo. Se qua si apre la porta no, entra uno con un bastone urlando OK, noi abbiamo delle reazioni rispetto a questo pericolo no di attivazione. Fisiologica, che portano poi a due. Essenziali no vie d’uscita che sono le famose reazioni no di adattamento allo stress che sono allattato o la fuga tendenzialmente fuggiamo. Naturalmente se non lo possiamo fare no, aspettiamo e sennò possiamo anche subire. Questa è la normale reazione di paura. Però quando.

Assegna un voto al gioco. Non trovo figure.

Sentiamo pota sicurezza, sentiamo mina. Le basi del nostro sopravvivenza. Attiviamo continuamente degli Stati d’animo di pericolo. E la caratteristica principale della patologia del pericolo. È quella di immaginare un pericolo possibile. Perché un pericolo reale no? La persona che ci minaccia è chiaro che è un problema. D’accordo, però lì dobbiamo fare qualcosa. Ma la preoccupazione che è la base dell’ansia e cioè l’anticipazione di un veicolo, mi capiterà questo, non riuscirò a fare questo. E una delle due essenziali manifestazioni della nostra insicurezza, della nostra vissuto di mancanza, di protezione, delle, delle, della, del sentire minata, la nostra possibilità di sopravvivere al meglio e quindi continuiamo a proiettare la possibilità che domani caduti questo che. Chiederà, OK, ognuno di noi ha delle esperienze d’ansia, se è normale no OK, ognuno di noi ha avuto delle esperienze d’ansia e se pensiamo dove sta l’ansia non sta nel pericolo del dell’uomo. Bastone qua. Sta in qualcosa? Che possa succedere con me? Dopo di un anno. Nel futuro è l’anticipazione. E se questo, dal punto di vista evolutivo, è utile, perché naturalmente no? Io dico domani, beh, potrebbe capitarmi questo. Quindi mi preparo affinché questo non capiti effettivamente è utile, capite? E sappiamo bene, cioè nel momento in cui sì, non è capitato, però magari capita domani e potrebbe capitare a quest’altro ancora, a quest’altro ancora. Via la continua riproposizione, no? Di pericoli possibili di. Anticipazioni possibili? È una delle manifestazioni principali della nostra sicurezza, è questa è la base dell’ansia? L’altra manifestazione della nostra insicurezza. Sempre la rappresentazione no del del sentire minati no nel senso biologico della nostra. È il vissuto della perdita. E cioè no. Tutto ciò che ha a che. Con la tristezza. Può essere la tristezza comune che arriva fino alla teologia. E la depressione ha a che fare con la perdita. Perdita della persona, perdita di un obiettivo, perdita di una cosa che si voleva realizzare, perdita di un affetto, perdita di una prospettiva. OK, ecco. E allora il tema no della della nostra mancanza di protezione si manifesta nell’anticipazione di un pericolo e nel timore della perdita. Questa è la base no essenziale, no della della insicurezza esistenziale. Che va a pescare, no, sulla sul minare. Il senso emotivo della nostra vita. Cioè essere al mondo nel modo migliore possibile per contribuire alla nostra fede. Capisco questo piano salto un po largo, d’accordo, però se non interpretiamo in senso evolutivo.

Ce n’è.

Eee funzionale i sintomi finisce che tutto ci sembra uno stradegge. Non capisco perché. Vedrete, vi farò vedere anche dei pezzettini di film per così insomma per fare anche dei casi clinici, così vedrete come una rappresentazione di un comportamento che uno dice. Sul comprensibile da matto tra virgolette, abbia una sua lettura nell’ottica di quello che vi ho continuato, cioè nell’ottica del metto in atto dei comportamenti d’intesa rispetto no ad un pericolo rispetto a una perdita, rispetto a un senso profondo di sicurezza. Che dici? Insieme con. Questo bisogno e sicurezza per realizzare no il nostro compito esistenziale, il nostro compito. Biologico noi come esseri umani abbiamo una. Di disordini. E questi bisogni solo dei bisogni basici? Bisogna solo. No, dormire, rimanere calcio solo dei bisogni di sicurezza che è il secondo livello di bisogno.

Questa fatta sotto.

Sono dei bisogni. Appartenenza al gruppo, noi siamo degli animali profondamente neutrali. E abbiamo bisogno di sopravvivere in gruppo, immaginate cosa poteva essere anche adesso. Una persona che viveva da solo. Fuori da un borgo ad avere. Non è che adesso no, vivere da soli in una grande città e non avere nessun. Tipo di aiuto? Immaginatevi cosa voglia dire la. La solitudine è una condizione Assolutamente no, mortale. Per cui come animali sociali, proprio perché siamo strutturati in questo modo, abbiamo sviluppato un grandissimo bisogno di appartenere al gruppo.

Avvia la libreria video.

Di di sentirci parte del gruppo e tantissimi elementi della nostra sofferenza lussiosa hanno a che fare con sono abbastanza bravo, sono abbastanza accettato, sono abbastanza adeguato. Cioè il giudizio degli altri è un elemento fondante delle nostre no, della dei nostri bisogni di vita, ma anche no dei nostri livelli di sofferenza, perché noi abbiamo bisogno di sentirci appartenenti a un gruppo e quindi ci confrontiamo sempre? No, se siamo adeguati al gruppo. Quanti no, sperimentiamo no l’ansia sotto forma di cosa? Diranno di me ho fatto brutta figura, no? Come mi giudicheranno? Ma questa caratteristica nasce da questo proprio bisogno essenziale, no, di sentirsi di appartenere.

Anche lì qua con il fugo, però vengono giù.

Dopodiché abbiamo bisogno no che di sentirci riconosciuti. Dagli altri abbiamo bisogno anche di realizzare la nostra individualità. Questo discorso, che sicuramente è. Astratto e probabilmente no. Forse anche apparentemente, no. Lontano dalla.

Ecco, un pochino più adesso c’è oggi.

Medica è essenziale perché la psicopatologia la comprendiamo nel momento in cui comprendiamo la natura della insicurezza esistenziale, se sotto forma di pericolo reale, non solo anticipato, sotto forma di perdita, è sotto forma di non realizzazione dei nostri bisogni.

Sulla solita.

No.

Finché, una volta che dicono però così sto.

Che non sono.

Solamente quelli di mangiare, dormire. Una cosa, ma sono. I bisogni di appartenere al gruppo. Non essere soli e di realizzare le nostre competenze, le nostre attività. Da tutto ciò? Mette in crisi questi elementi fondanti nella nostra esistenza. Nascono, si sviluppano, si articolano, no? Il nostro modo di fermare. E normalmente tutti quanti noi lo vedremo. Per fargli esempio? Vale.

Serena finisce.

Nel momento in cui siamo male.

Ciao, sono.

Stai. Mettiamo in atto dei meccanismi e dei. Di difesa. Facciamo un esempio su una patologia di cui. Magari non cambieremo. In attimo no, ecco. Se io vabbè sono un medico e sono preoccupato di avere sbagliato a scrivere la terapia nella grafica di un paziente tornando a casa di magari ho sbagliato, tra l’altro ho sbagliato sbagliato. No, OK, chiaro che in questo momento io ho un discorso d’ansia, temo che.

Però.

Mi capiti un problema? Che poi il paziente stia male, che in qualche modo. Che cosa fa, cosa faccio naturalmente? La fa? Ci sono più controlli? No, no.

Aspetti, hai detto che si sta selezione?

Questo è un meccanismo di. Controllo il meccanismo di tempo. Difesa rispetto al segnale ansioso fisio e immaginate utile, potresti aver sbagliato mette in altro meccanismo di. Controllo e tranquillizza.

OK.

Però influite già come all’interno di questo. Ci sia il nucleo di qualcosa. Molto più patologico, e cioè?

Ossessione a una conclusione?

Vai, bravissimo, OK allora. Dice ossessione e compulsione no, e cioè? La vedremo. L’ossessione è pensieri intrusivi, no, per cui OK, avevo paura di aver sbagliato quella terapia di quel paziente, ho controllato tutto bene, però mi viene in mente, ma magari ho sbagliato la terapia anche nell’altro paziente, o forse ho sbagliato questo o quest’altro, cioè dei pensieri no che sono per me delle minacce di un pericolo futuro no, avrò richiesta, perderò il.

Anzi, proprietà, capite?

Lavoro non lo so. D’accordo che mi inducono a mettere in atto dei comportamenti.

Ma facciamo anche l’alice, no vabbè.

Suo detrollo. Vedremo un po meglio insieme, ma questi meccanismi di controllo poi capite? Quella che può essere. Corto circuito per cui continua a preoccuparmi.

Buona lezione stasera.

Continuo a controllare. Più controllo, più mi preoccupo. Più mi preoccupo, più controller, più controllo, più non sono sicuro che OK. Per cui questo meccanismo di difesa assolutamente comprensibile, ragionevole controllo la cosa no, nei disturbi spesso divento circolo. Visione d’accordo, per cui continua a.

Visto che ha fatto il *****?

Firmare il tavolo? Continua attivare l’ansia, continua a controllare e io sono imprigionato all’interno di un meccanismo che appunto è quello che lui ha descritto, no? Dell’ossessione della compulsione. Ma no di. Dover dominare a controllare o temo che questa magari l’abbiamo visto molto recentemente, temo di contaminarmi la paura è di contamino va bene, paura di. Milano, le mani. Sì, meccanismo. No, OK. Preoccupazione, mi lavo le mani? Sì, però dopo appena. La valle mani dopo una maniglia. Faccio una cosa, torna a lavare le mani. OK, capite come poi no? La preoccupazione possa innescare dei comportamenti ripetitivi di tipo difensivo e trovarmi all’interno poi un meccanismo di. Longabile. Una delle delle delle rappresentazioni più caratteristiche. No, di di una distorsione di un meccanismo di difesa, allora. Meccanismo di difesa, è qualcosa di utile per rispondere ad un pericolo che io sento possibile. Nella patologia. La mia insicurezza attiva continuamente. La l’anticipazione di un pericolo, io mi trovo ingabbiato i meccanismi di difesa? Questo si manifesta, ad esempio. Un modo molto, molto. Caratteristico e tipico del disturbo di panico, un attacco di panico è una forma acutissima di ansia e purtroppo capitale a tutti. Normalmente capita magari determinate situazioni, chi magari ha anche una vulnerabilità particolare ma no, un esempio plastico è la persona che magari si trova in macchina. In galleria no, dove magari fermi dietro un camion no d’accordo, in cui magari c’è tanta anidride carbonica no così no eh può essere che uno abbia una reazione noiosa, d’accordo? Cioè è una tatto di panico, può essere veramente uno Stato ansioso che uno interpreta come sto avendo un infarto, sto venendo un ictus non da tanto sto male.

Visualizza quello in alto a destra.

Non c’è, grazie.

Se però io. Quella galleria per andare a lavorare. E sono stato così male. No, quel giorno. Il giorno dopo che cosa posso pensare? OK, quindi che cosa fai dopo?

Mostrami.

Vi sta. Questo è un’altro meccanismo di difesa che non è un controllo ma è l’evitamento è evito quella strada lì.

Impostazioni.

OKE, tutta quella strada lì utile perché magari quella strada è pericolosa, serve certo però poi l’esperienza dell’attacco di panico. Essere. Lì forte che no, tutte le volte che prendo la. Temo che mi vengono attacco di panico. E quindi cerco di evitare di andare in macchina o mi faccio accompagnare.

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O no? Limito gli spostamenti. Vi posso garantire che ci sono delle delle persone che hanno un disturbo di panico che possano avere avuto uno o due attacchi di panico nella propria vita. Ma la vera patologia è che hanno rinchiuso no in un bossolo di evitamento la propria esistenza, ad esempio? No, ho in mente almeno due persone ben precise. Insomma, no che non uscivano dal quartiere. Che solo dover portare il nipotino in montagna era a Marzo un problema, ma. Felice di. I nipotini in montagna, ma si usciva no da da da quell’area di comfort e di sicurezza. E vedete che anche qui no, è una patologizzazione di un meccanismo di difesa mobile, cioè l’evitamento. Una situazione potenzialmente pericolosa. OK, capisco che son tutti no ragionamenti, però entriamo no un po. Nel. Delle cose, sennò chi? Da questo punto di vista? C’è da tenere distinguo e avere ben chiara la differenza tra dolore e sofferenza, allora un dolore fisico?

Ho. Fatto un casino.

Perché non c’è scritto? Forse non c’è.

Ho male al ginocchio? Perché appunto trauma, perché è ovvio, è un’insegnante. Mi dice, attendo il tuo ginocchio no, è più fragile. Da cui io ho diffuso nel senso no, vado dottore, mi riposo, prendo le farmaci, d’accordo, il dolore è un segnale che mi indica no, che ho bisogno di fare qualcosa per me? Però nel momento in cui io avessi un’artrosi e ho fatto tutto e continuo a aver male al ginocchio, succede, quel dolore perde il significato di un segnale utile per farmi capire. Devo fare? Almeno di no e li vedono sul telefono. Cioè è un segnale nobile?

Non più utile.

OK. Questa è la stessa cosa dei disturbi psichici. Abbiamo fatto prima l’esempio. Mi viene una grande preoccupazione che posso aver lasciato la porta di casa. Una ************ dove venite OK? Questo è una forma di dolore? No? Essendo una minaccia d’accordo per cui vado, no? Controllo la porta e la chiudo. Ma nel momento in cui ogni volta che esco di casa mi si attiva la preoccupazione di o chiudere le finestre, chiudo il gas, non ho chiuso la porta, controllo ricontrollo un po di questi esempi che avevo fatto adesso no? Il dolore verde, il suo significato dei segnali. Diventa non può rimanere dentro un loop, no di meccanismi che così non ad asciugare, OK? C’è nato una differenza fondamentale tra no, tra, tra, tra. Tutti noi normalmente proviamo del disagio psichico. Però. La differenza sostanziale che dà quell’elemento che abbiamo visto prima, cioè l’intensità dei sintomi, abbiamo visto quell’istituto mentale, intensità di sintomi unitamente con una compromissione del mio funzionamento. Ecco. È che noi possiamo sentirci, che non stiamo bene, però ci rendiamo conto che possiamo venirne fuori, che c’è una soluzione che può essere una cosa passeggera, che abbiamo delle risorse che è già successo ed è passato, cioè possiamo vivere un disagio col senso della libertà. No del. Che è una cosa che. Strumenti per far passare. La caratteristica dell’intensità dei sintomi, come vi ho mostrato del DSMC5, è, io sono prigioniero all’interno dei 5, la persona che evita di andare in macchina si fa accompagnare e poi non si muove più. No che non nel proprio quartiere a piedi.

Visualizza quello in alto a destra.

Lo fa perché si sente imprigionato all’interno di questo bisogno di garantirsi questa sicurezza. Non può che essere in quel modo lì, ognuno di noi si è sentito triste o anche depresso.

Mettiti quello in alto a destra.

Ha vissuto come un’esperienza, ci ha fatto i suoi conti? No, però insomma, sentirlo in qualche modo poteva passare la persona che soffre di depressione. Non ha. Non ha la sensazione di una via d’uscita, è una persona che. Bloccata all’interno di una sofferenza, di un dolore morale in cui non. Non ha, non ha per. La possibilità di. Nel cuore è un vissuto di prigionia. Un vissuto di blocco. Ok. E questa è la caratterizzazione essenziale, cioè la libertà di poter anche star male dal sentirsi bloccati dall’intensità dello starnale, la caratterizzazione no della sintomatologia chimicamente rilevante.

Facciamo.

Guarda.

Ha parlato di Paola?

Allora?

Facciamo no dopo. Di 10 minuti.

Tutte le parole. Dite.

Tesoro.

Quali parole?

Allora non posso dettare. Pazienza, cerco di riflessione.

Ciao, Ciao Ciao.

Buongiorno. Come faccio? Parola, parola, io scelgo la parola parola.

A non capire.

È.

Uguale.

Che abbiano pietra? Con un disturbo sì. Riconsiderati, prego. Di un modo di fermare, di una sofferenza. OK, ecco lei, sono bellissima.

A. Me, bellissimo. No, ma vedo.

Più grave che cos’è la che cos’è panico? Video con le parole che ti leggono. È una è una crisi d’ansia, molto crisi.

Finisce di gradire.

Molto che.

Si accompagna appunto a discute a fisioteramente.

Di.

Testa no, grande preoccupazione, paura di morire. Altre parole che mi vengono in mente?

Paolo.

Viene in mente. Che ha che fare, no, con. I sintomi e la sofferenza civica.

Mi viene in mente Posterle assettato a caos emotivo.

Io lo so.

Borderline che cosa, cosa vuol dire?

Disturbo di personalità?

Un disturbo di piacere?

Avversario.

A causa un caos emotivo dove la persona si sente, cambia nella giornata tantissime volte le emozioni e la tristezza.

Sì.

Può succedere, e cioè? Mi di. Ci ci sta congedo di furto borderline, un disturbo di personalità.

Proprio in un modo.

Di essere che si sviluppa nel lato dell’abilità che tendenzialmente ha a che fare con delle instabilità emotive. Con l’impulsività no in ogni senso di grosse difficoltà a relazione un po Office. Beh, ditemi altre cose dai disegni.

Psicosi. Eh.

Psicosi cos’è la psicosi?

Immaginazione di qualcosa di non reale.

Che porta a uno stato di allerta, fondamentalmente.

O.

K, cosa vuol dire ancora in un reale? Sì, qualcosa di.

Che. Non tangibile concretamente.

Ad esempio.

Un fantasma?

L’immaginazione di. Varie di persecuzioni.

Allora?

Questo concetto di mania di persecuzione, no, questo è il concetto di delirio. La parola mania è una parola che in psichiatria di linguaggio comune, no, ha una certa discordanza. Allora normalmente diciamo, ha la mania di persecuzione, ma questo delirio o ha la mania di lavarsi le mani, ma questa è una concussione. La mania in psichiatria è l’opposto della depressione, cioè è uno stato di esalta. Zione euforica dell’umore, consenso di megalomania, di onnipotenza. No e di discontrollo perché posso fare OK ed è un elemento centrale no della caratteristica della bipolarità. Il. È esattamente questo, cioè penso delle cose che non corrispondono alla realtà.

No.

E per quanto? Gli altri mi mettano di fronte all’evidenza che non è così. Io non accetto quell’evidenza perché per me quel tipo di pensiero spiega il mondo. Una persona che ha un delirio di persecuzione? No, si sente perseguitato perché interpreta il mondo come un luogo pericoloso in cui tutti. Mi possono perdere male? Però il concetto no di penso delle cose non reali, sicuramente è un elemento centrale dei disturbi psicotici. Noi distinguiamo no, anche se nalcuna terminologia che si. Adobe però ci aiuta molto. I disturbi nevrotici dai disturbi psicotici disturbi nevrotici sono sono una un’esasperazione di quella che può essere un tipo di sofferenza che comunemente ognuno di noi può provare, uno stato d’ansia molto marcato che ricorda no ai meccanismi dell’evitamento del controllo compulsivo.

Ecco.

No, ecco, sennò una tristezza che mi blocca. D’accordo, mentre il mondo della psicosi è in qualche modo no, ho una visione della realtà. Che non corrisponde al reale. C’è un’alterazione dell’esame di lealtà che si manifesta sotto forma di delirio. Cioè ho dei pensieri? No, ad esempio tipico Eh no. Tutti mi vogliono fare le mani, d’accordo o. On delirio di. Gli utenti che stanno controllando o un delirio megalomanico? Devo fare ad esempio città di Maniacali? No, io devo realizzare, non ho delle cose straordinarie e via all’essenza del delirio è che. Il mio livello di sofferenza mi ha portato a spiegare il mondo come. Un luogo pieno di pericolo. E io non posso che pensarla in quel modo lì, anche se vengo emesso di fronte alla realtà che. Cose non sono in questo modo. Ma c’è. Caratteri, modalità di manifestazione di sintomi che non corrispondono alla realtà che senz’altro avete in mente. Cioè non è solamente il pensare delle. Cose che non esistono.

Mi viene in mente la schizofrenia sinistra delle voci.

Emia è. Principale cutodico no, quindi giustamente sentire delle voci, queste si chiamano allucinazioni, cioè ho delle percezioni. Che non corrispondono alla realtà, OK? Cioè in qualche modo no. Sento come se ci fosse qualcuno che mi dice che non pago niente, che non son capace, che non riesco, no, normalmente sono denigratorie. Anche se no, gli altri non mettono di fronte all’evidenza che non c’è nessuno. Sta parlando? E quindi sono delle distorsioni del pensiero, delle funzioni. OK. Allora, insieme a psicosi, noi possiamo dire. Che abbiamo in mente, che esiste deriv? Poi altre cose che vengono in mente. Ok, allora hai detto quella serafobia.

Esagerata qualcosa. È.

France.

Una paura?

Esagerata.

Allora, intanto la fobia. Allora se entra qualcuno col bastone, OK, noi che cosa diciamo? Che proviamo? Paura OK. La caratteristica della paura è solo di fronte ad un pericolo oggettivamente reale, OK? La caratteristica dell’ansia. Diremo che ansia se uno mi sta minacciando col bastone.

No.

Però se domani qualcuno di voi è in un’Aula o anche al cinema e dice potrebbe succedere come ieri che entra? Col tasto. Questo è uno Stato di paura. Questo è uno stato d’ansia, nel senso che io anticipo la possibilità di un pericolo e capisci quanto mi può più a condizionare questo, nel senso che da un’esperienza magari traumatica io continuo a temere che questo capi. La fobia è una cosa per cui. Io vivo un’esperienza di paura, come fosse un pericolo enorme.

Di.

Fronte a qualcosa che magari normalmente non piace a tutti, ma che per me può essere una cosa terribile. Faccio l’esempio, no? La paura degli spazi chiusi, la claustrofobia. Perché tutte le fobie no hanno questa questa cosa greca per cui no fobia, no. Ecco, no l’autofobia, a nessuno piace stare. Chiuso in quel fatto. Un ascensore? Andare qua, dai. Un piano insomma, no. Ecco, magari sia anche in tanti dentro. Per qualcuno può essere. Io sento in un ascensore o un aspetto di panico. Da morire. D’accordo, quindi è una esasperazione di una paura, perché lo stimolo c’è. Non è temo che capiterà qualcosa che è l’elemento dell’ansia, l’anticipazione, ma che è presente naturalmente. Può essere la paura del sangue, può essere la paura dei degli uomini alti, può essere.

Paura dei luoghi? Diretti può essere la paura di animali. OK. Voglio qualcos’altro?

I disturbi dell’alimentazione.

Brava. Disturbi dell’alimentazione.

Che che cosa ti viene in mente? Che.

Beh, i principali vabbè, anoressia dominia.

Anoressia no? È bulimia. Li vedremo un attimo questi OK, l’anoressia non non è una condizione. In cui una persona si applica una dieta restrittiva. L’anoressia è un’alterazione dell’immagine corporea, e cioè la persona anoressica realmente si sente e si vede, si sente anche. Diversa da quella che è, vede gli altri normopesi, Sovrappesi, Sottopesi come sono. Ma ha una percezione, quando mangia, di sentirsi no, come consente un padrone, e si vede molto più no di sovrappeso di quello che realmente è, cioè è un’alterazione dell’immagine corporea. Mentre invece nella bulimia la caratteristica essenziale no, poi può guarire insieme con l’anoressia. E il fatto che. Ho un dei discontrolli alimentari che si chiamano abbuffate, per cui in un arco di tempo molto breve no posso aprire e svuotare un fritto. Chiaramente poi questo comporta un grandissimo senso di colpa. E quindi metto in atto comportamenti compensatori che possono essere attività fiera alta purché conduzione del vomito. OK. Ricordo poi altre altri termini che mi vengono in mente. Bulimia.

Dismorfismo.

Dismorfismo OKA sindaco complesso che cosa no?

La percezione del popolo corpo che non è anche essa tangibile con ciò che la realtà.

Nell’anoressia esautismo. D’accordo qualsiasi volta genesicotici no, d’accordo, ecco. È un sintomo che può comparire effettivamente trasversalmente a tante, a tante, a tante patologie, OK?

Mettiti quello in alto a destra.

Pensate a qualcos’altro di molto.

Vabbè, l’ansia c’abbiamo utopia.

OK. Ansia. Dissolia, Pistoia. La disforia è un disturbo di che cosa? Il super identità è un disturbo dell’umore, sì. Ok, quali? I disturbi del rumore che vi vengono in mente?

Depressione.

La decrezione il mio umore molto.

Depressione.

Molto, molto basso. E l’opposto l’abbiamo visto prima.

Euforia.

L’euforia faborogica che si chiama. Ecco la disforia. Depressione e mania, la DISFORIA. Uno stato di umore? Di sofferenza dell’umore di tipo depressivo, con un altissimo livello di irritabilità.

Quindi.

Come di rabbia interna, la persona depressa ha anche una sua timidezza, un suo blocco, una sua inudizione, una persona disforica. No, ha una tristezza che però esprime, non manifesta all’esterno con grande irritabilità, con grande rabbia. Dai.

Mi viene in mente faranno IE.

La paranoia, OK? A che cosa collegheresti alle cose che. Abbiamo visto con te.

L’ossessione.

OK, brava, bene, bene, allora abbiamo messo insieme due parole, ossessione e paranoia. Allora? L’ossessione. E. È un pensiero che io non vorrei avere.

D’accordo.

Ma che ne viene? E cioè, ho paura di contaminarmi, ho paura di continuamente sbagliare le fatture. Al lavoro per. Cui. Io so che che faccio le cose bene, però no, questo pensiero mi viene da cui devo controllare, mette in atto delle delle Compulsioni lavarmi no o controllarci ma. Io sono consapevole che questo.

Mettiti quello in alto a destra.

È un pensiero irrazionale. Che potrei non avere? Mentre invece la paranoia è uno degli elementi, uno delle forme tipiche della manifestazione del delirio.

Ciao.

E cioè, per me è proprio così, tutti mi vogliono uccidere, tutti mi vogliono. Male. E cioè, nel primo caso, si dice un’ossessione. È egodistonica io non vorrei averla, è distonica rispetto al mio sentire di delirio. Invece ego sintonico io mi spiego il mondo. No Ciao Ciao, io mi spiego il mondo. Col fatto che tutti. Mi. Controllare mi vogliono fare del male?

Ok.

Per cui l’ossessione è un disturbo di tipo NEVROTICO. Perché qualche elemento magari di di di pensiero ossessivo può anche essere un’esperienza comune, mentre invece la paranoia è un’esperienza. Lo psicolo. Vediamo se vi viene in mente qualcos’altro. Pensiamo a tutto ciò che.

Non so il turno bipolarismo.

Disturbo. OK la virgolalità che rientra tra dedico di disturbo.

Nella psicosi.

Potrebbe essere, ma quando pensi a Bipolarità pensi a che cosa?

Le due fasi di pressione?

Depressione? No, e della Marina carità della disturbo del mondo. Dai, potete calarvi definitivamente.

Non so.

Allora non so se hai inserito nei disturbi psichiatrici però fammi avere per 24 tossicodipendenze però.

Bravissimo.

Uno forse non ha.

Eh, Aspe?

+20 2. L’altro OK, quindi l’uso di sostanze e dipendenze? Assolutamente sì.

Aspetta.

Uso. Sostanze. Le dipendenze?

Anche quella da fumo, o no?

Che bellezza anche dopo. Tu. Tutte le dipendenze hanno una caratteristica e cioè io divento dipendente di una cosa che mi dà immediatamente un piacere. OK, io non posso diventare dipendente da gioco d’azzardo. Perché tirandola levetta posso guadagnare dei soldi subito? E c’è una bella. Per guadagnare i soldi subito e investirli e forse avere dei risultati? No, io non sento che parlando. Ecco, la caristica di tutto ciò che è dipendenza è qualcosa che immediatamente mi dà un piacere. La nipotina mi dà immediatamente no, una sensazione di piacere e normalmente no. Tutti i meccanismi che ruotano attorno alle dipendenze ruotano a dei circuiti cerebrali specifici che hanno a che fare con la stopamina. Beh, l’indipendenza affettiva è un è un’altro tipo di disturbo, nel senso che non riesco a stare da sola. Non riesco a stare da sola, no, la dipendenza è ho bisogno di fare questo determinato cosa? No? Perché se non la faccio mi viene un’astinenza mi viene una no? Ecco.

Fammi vedere che c è di nuovo.

D’accordo, e quindi sono dipendente del gioco d’azzardo. Se Presidente della sostanze profumo come l’alcol, come la cocaina, non tutte? No, tutte le sostanze in qualche modo attivano dei meccanismi. Di gratificazione e di benessere. Che c’entrano con la località? OK.

Visualizza quello in alto a destra.

Vediamo di. Pensate a qualche disturbo? Psichiatrico che può combarire nell’età anziana. Alzheimer, la demenza OK, che cos’è l’Alzheimer? La demenza? No, sicuramente. Solo. Mi ricorda me una volta. Che cos’è? Togliere la capisco. No, allora. Diciamo è una capacità cognitive che prima avete? OK, è legata a una. Coronale normalmente, però vorrei ancora. Ma ci sono, c’è altri. Altri disturbi in cui io non ho tutte le capacità cognitive in un’altra fase della vita che non sia l’età anziana? Cioè pensate a una persona che ha perso no, le capacità cognitive, l’intelligenza.

Visto che l’estrematico?

Sicuramente è se lo trauma questo Assolutamente sì. Ma una cosa estremamente. Frequente che può essere legata col.

Autismo.

OK, ci siamo quasi, ci siamo quasi no, però l’autismo non è caratterizzato da un deficit intellettivo. Però si può nascere con un deficit elettivo. OK, per caso le bossiche per cause cromosomiche? No. Di quello che si chiama Poligoferemia Politardo mentale? Ok, ritardo mentale nasco no, con una riduzione intellettiva povera.

Parlo, mi pare.

La demenza è avevo delle competenze e le perdo per ho capito. Però si è utilissimo la tua stimolazione sull’autismo, perché?

Che.

Cosa hanno perché ti. È venuto in mente autismo pensando a qualcosa così di congenito che ha a. Fare con la nascita.

Sicuramente a che fare con la nascita, perché è genetica e hanno fondamentalmente delle capacità differenti con delle. Peculiarità su, magari calcolo sulla memoria può essere.

Allora? Come ritardo mentale anche l’autismo è un disturbo che si chiama del Neurosviluppo, cioè è un disturbo no legato allo sviluppo cerebrale. Che compare nell’età infantile fin da molti piccoli e comporta, nel caso della disabilità no, molta collettivo. D’accordo, nel caso dell’autismo una grossa difficoltà, no nella comprensione della relazione comunicativa con gli altri. Unitamente a delle competenze o degli interessi specifici. Però sia l’autismo e disabilità. Che le demenze. Che caratteristiche hanno? Comune. E non è un disturbo dello sviluppo del cervello, l’altro no è un’atrofia corticale o no 1 1. Ci. Serie di cerebrale.

Vale persona essere d’accordo avanti tutta la vita.

Sicuramente quando può fare col buon nello sviluppo sì. Ma. Un ritardo intellettivo da ipossia? Non lo so, per il cordone ombelicale d’accordo, per una malattia genetica e no una demenza da vari ictus cerebrali che determinano una serie di alterazioni vascolari, infarti o aree emorragiche. Che cos’hanno il comune rispetto a una patologia come come l’ansia, come la tristezza?

Cambiati e mettiti quello in alto a destra.

Infatti non sono prati.

Di coinvolgono anche altri.

Mi po funzionamento del neurale.

Affini.

Funziona. Cambio della struttura o.

K che hanno una caratteristica, che hanno una base biologica. Ben precisa, OK, non perché era schizofrenia, la depressione non ha una base biologica, ma sono chiaramente dei disturbi che hanno a che fare. Lo sviluppo o. Con l’atrofia del cervello, cioè sono malattie profondamente no con definite in senso organico. Allora abbiamo visto la demenza? Abbiamo parlato della livornia dell’autismo.

Vado al bagno.

A due partito.

Progetticamente determinato sull’autismo.

Determinato, può avere una sua percentuale, sì.

La psicopatica, OK?

Disturbo antisociale di personalità, di personalità no, che è la stessa cosa che mi è venuto in mente parlando di. Tubo porta all’acido, personalità OK. OK, d’accordo, quindi no.

Presumo si differenti dalla Psicopatia, però.

Anzi, certo, antisociale di personalità. Sentite adesso no, su queste cose che.

Vediamo un attimo, insomma.

Abbiamo scritto. Se io mi dicessi cerchiamo di fare dei raggruppamenti. Per comprendere delle categorie che abbiamo. E dicessimo. Il disturbo di panico. Lo evidenziamo il danno. Ci sono delle altre parole? Se voi sentite che hanno un collegamento con un vissuto come un’ansia di panico, Ciao.

Bell’ance se.

L’ansia OK. Sentiamo chiaro, no? Che hanno una caratterizzazione simile. Quale altra di queste parole vi abbiamo scritto potrebbe?

Vince, non so se la maglietta.

La mania che però abbiamo detto è un’alterazione dell’umore, no? Non è no la mania, come no la compulsione. No, la ripetizione. Di un comportamento che adesso non abbiamo citato le conclusioni Eh, ma mia è un’alterazione del rumore, un rumore esageratamente elevato. Quale altra parola può stare nel gruppo gialli?

Prof ma può fare un? Più zoom. Per piacere, perché sennò non ci vediamo.

Parla per te.

OK, grazie, ho depressione.

Depressione, cosa dice? Noi possiamo aprire qualche gruppo vogliamo, Eh? Però.

Allora?

Guarda, vediamo che servizio.

La fobia l’abbiamo chiamata no 111 paura, una preoccupazione? No, di qualcosa che normalmente non dovrebbe.

Preoccuparci allora noi?

Abbiamo detto, è un delirio, un’interpretazione.

Un lusso?

Di sostanze.

Allora? Nel gruppo dei disturbi d’ansia sentite più presente? Il termine fobia o il termine paranoia fobia?

Paranoia.

Anche paranoia. La questione no e che hai presente la persona paranoica? Che ha un delirio. È convinto che la realtà. Funzioni in quel modo lì, a qualcuno. Cioè, ad esempio, che tutti mi vogliono fare delle mani. La persona ansiosa. E consapevole che non dovrebbe preoccuparsi così tanto? La persona fobica dice, possibile che non riesca a prendere l’ascensore? Ovvero perdono? Tutti, cioè? Una consapevolezza del proprio disturbo? E infatti no, questi sono le differenze essenziali tra il disturbo nevrotico che è l’esasperazione di un modo Comune di starnale dal disturbo psicotico che, proprio vedere la realtà in. Modo alterato e diverso. Per cui la fobia è una forma di disturbo d’ansia. Mentre invece se entriamo nella paranoia. Ci vediamo un’altro tipo di colore. Di altre parole sono vicine. A paranoie? Ok, d’accordo. E poi? Sì.

Anoressia.

Vaccinazioni, sicuramente giustamente.

Qualcuno ha posto?

La domanda di anoressia perché, dice, C’è un’alterazione dell’immagine di sé, sembra una cosa. Ecco, questo è il grande mistero dell’anoressia. L’anoressia non è un disturbo psicotico che c’è un esame di realtà assolutamente adeguato è corretto, ma c’è una distorsione specifica solo nella percezione della propria corporeità. Sembrerebbe un delirio. Ma la persona funziona in modo assolutamente adeguato, mentre la persona paranoica vive tutto quanto non nelle soluzioni di minaccia. Vide pericoli ovunque? No, reagisce e si nasconde no fuori, d’accordo. Quindi è corretto porre porre il dubbio che l’anoressia sia no un disturbo psicotico? Alterazione degli esami di lealtà? In realtà ha una sua specificità, no. Mese solamente un’alterazione del vissuto corporeo. Però allora, anoressia, dobbiamo fare un’altro. E mettiamo con bulimia.

Grazie.

Ok. Se prendiamo la parola disforia. È uno dei colori che abbiamo già. Dobbiamo aprire un’altro gruppo.

Un’altro gruppo per l’umore?

Ehi, siete d’accordo?

E.

Quindi quali sono le altre parole?

Che c’è Jobs?

Depressione? Bravo, non era per niente facile bimbolarità.

Noi.

Questo depressione depressione è maniache adesso adoperiamo in modo corretto come l’opposto della depressione. È un colore che abbiamo già. O ne dobbiamo per una? Vedi su perché. Una cosa specifica legata, no? All’uso di una sostanza o ad un comportamento. OK quindi ultima di sostanze e dipendenze sono. Un’altro gruppo ormai. Borderline, Eh, cosa ne facciamo di borderline?

Disturbo di personalità? M ad esempio anche i disturbi antisociali.

Eh. Ma dobbiamo aprire un’altro colore. O TI va bene uno dei dolori? Perché abbiamo detto che è un disturbo di personalità, è un modo costante di essere. Rispondono realmente alle grosse categorie diagnostiche? Vuol dire che dentro di noi c’è già una comprensione del mondo psichico, della sua manifestazione della sofferenza. EE la e la nostra capacità di sentire di leggere la sofferenza dell’altro, filtrandola attraverso la nostra esperienza personale, ci fa capire la sofferenza dell’altro. Noi comprendiamo molto bene.

Messaggio. A casa?

La depressione delle persone comprendiamo l’ansia di una persona perché tocca la nostra tristezza, tocca le nostre preoccupazioni, ma non riusciamo a comprendere perché una persona abbia un delirio percepitorio. Perché non tocca le corde no, della nostra sovranità differmata.

Amore. OK.

Tenenza oligofrenia, allora disturbo antisociale. No, abbiamo fatto un’altro gruppo.

Quello.

Demensa, Oligofrenia e utilismo.

E l’altro?

Cosa ne facciamo? È un gruppo ovviamente a sé mi piace questo ovviamente vuol dire che sei proprio convinta, perché ovviamente sei.

E secondo. Me va ad. Influenzare anche. Come va detto, lei la la.

Parte più negli anni, perché sicuramente sono. Dei disturbi. Che hanno una base violata.

Perfetto, bravissimo.

Vediamo se si occupa. Proprio ancora mandi proprio i soldi fuori 1 2.

345 allora cosa facciamo del disposino, che è una parola complessa?

Impazzire.

Dove lo vediamo?

Io sarei più per. Sì, no, sarei più per.

Buongiorno, grazie questa vaccinazione.

Ché erano le. Siamo anche una componente di sofferenza, ma anche nell’importante, però c’ha anche una componente allucinante di allucinare.

Esatto.

Allora il fatto di fare sto lavoro qua? Ha una finalità che è quella di riuscire a sentire che riusciamo a comprendere il mondo della sofferenza. In questo momento lui ha tolto un’essenza, l’ha descritta e cioè dismorfismo, cioè mi sento alterato nella mia corporeità a qualcosa di simile all’anoressia che abbiamo detto in questa caratteristica? No di di alterazione dell’immagine di me, ma. Sembra qualcosa come una trasformazione del mio corpo, qualcosa di tipo psicotico. E si è realmente ha questa? Sintomo molto. Però ha anche questo lavoro magari per voi fastidioso no Eh? Insomma, no? Ha anche una funzione profondamente didattica. Perché? Vedremo tra un attimo che i gruppi che abbiamo fatto.

Per quanto poco, poco, poco.

Dio che abbia no un po guidati. Corrispondono realmente alle grandi categorie diagnosi della psichiatria, quindi attraverso un no una vostra lettura avete costituito le categorie diagnostiche principali disturbi psichiatrici? E nel momento in cui adesso io. Mostro le 7 categorie principali di studi psichiatrici. E voi ci avete lavorato, vi siete sforzati, avete detto è verde il saldo, ma che cosa vuole? Sto qua? *** *****, no?

Capito?

Avete come smosso un terreno dentro di voi, per cui poi l’informazione che chiarisce queste cose va in un terreno dissodato e rimane. Se io vi dico questi sono i principali gruppi diagnostici uno li legge, no? E scivolano via.

Abbiamo smox un po il.

Terreno del ragionamento no e della riflessione personale. Allora? Dopo facciamo questo e dopo siamo sicuramente la pausa, no eh?

Perché?

Questo, questo. Qua cosa si speciali? Gli studenti?

Da quello.

Può dire vabbè. Però no, questa cosa qua eri già preparata, no?

Scoperta.

Però in realtà.

No.

Non credo di avervi forzato molto, di avervi solo, magari chiarificato alcune donne, ma sicuramente i grandi disturbi psichiatrici sono il gruppo dei disturbi del comportamento alimentare. Ok. I disturbi del neurosviluppo. Disturbi dello sviluppo del cervello organicamente, la disabilità Carlo mentale e i disturbi neurocognitivi, la demenza no. Degli inoltre sono distrutte. Cioè base organizzata, i disturbi da uso di sostanze da dipendenze e sono abusi di sostanze. Che c’erano dipendenze. Sicuramente anche dipendenza confortamente come il gioco d’azzardo. Tu hai toccato un argomento molto importante che è la dipendenza, no? Però questo più che essere una dipendenza con le caratteristiche dire ho bisogno di quella cosa, di quella sostanza che mi dà piacere e non riesco a stare se non ho un appoggio. Ed è una struttura di personalità, una debolezza personale. Infatti rientrano nel disturbi di personalità OK. I disturbi di personalità sono quelli che abbiamo chiamato disturbo. Sociale che adesso abbiamo provato a definire il disturbo dipendente di personalità, il disturbo borderline, cioè solo come dei modi di pensare, di sentire no che mi accompagnano per tutto l’ambito della vita, per cui no. Sono delle modalità di essere e la mia personalità che si è strutturata. Quel modo lì. È chiaro che potremmo soffermare. Alcune forme d’ansia, l’ossessivo compulsivo, la fobia no, però. Mi viene in mente anche un’ansia che possa centrare col nostro corpo. Sono ansioso per il mio corpo. Sicuramente l’attacco di panico è no la preoccupazione del mio corpo, ma mi viene in mente una. Prestazione. Un’altra prestazione sì, può esserlo, però OK, tu la intendi? No, come no? Ok, come funziona il mio corpo? Può essere può essere prova a pensare a qualcosa di per cui il mio corpo è fonte di answer.

La paura di ammalarsi, lo greco.

Grazie e cioè?

Ciao Andrea.

Quella che quella che. Chiama l’Ipocondria OK, il caso si. Disturbo d’ansia. Malattia, ma perché giustamente questo? Perché hai colto l’essenza dell’ansia e cioè non c’è un pericolo o un problema? Adesso è qualcosa che mi potrà succedere è l’anticipazione OKE. La fonte della preoccupazione in questo caso è il corpo. Quindi potrò avere delle malattie e allora che cosa faccio se ho un disturbo d’ansia e di malattie? Visite mediche che cosa sono queste visite mediche? Sono delle cose messe difesa che. Se ho un sintomo mi è molto utile la barba visita viaggi? No? Come se ho paura di sbagliare. Mi è molto utile andare a controllare però nel momento in cui diventa un loop no in cui controllo. Faccio esami ma potrei anche sammarcare. Lo stesso esame dopo entro in questo circuito che abbiamo vista da un controllo ansia evitamento ansia no controlli medici e ansia e mi trovo incastrato all’interno. Essere. Di. Una prigionia di meccanismi di difesa. OK, anche perché preoccuparmi di un sintomo fisico, andare dal medico è una cosa assolutamente.

Basta pausa.

Continuare ad attivare questa preoccupazione in determinato dei meccanismi di ben sentito sta diventando una cosa. OK, dopodiché esistono i disturbi dell’umore che hanno questa caratteristica della popolarità? Tutti i disturbi dell’umore possono essere fasi depressive, no? O fossero manifestarsi questi li vedremo un po bene? Sì, no, fasi di eccitamento maniacale, ecco d’accordo. Qui si. Dell’umore, i disturbi psicotici che abbiamo visto sono quei disturbi, qui c’è un’altra persona dell’esame di realtà. Sento delle cose che non ci sono, penso. Cose che non ci. Sono e tra questi diventa no gli episodi di mania. Quando le persone? La relazione maniacale no, può sentirsi talmente l’onnipotente legale umanico di poter far tutto vi posso garantire. Vi vi farò vedere Richard Gere lo. Stato maniacale, ecco d’accordo. E che in qualche. C’è un’alterazione dell’esame di mercato, cioè l’essenza di. Psicotici è. Interpreto la. Quello che è negli altri, invece, esaspero le preoccupazioni o le modalità di star male, no o disagi. D’accordo che comunque fanno parte dell’esistenza.

Sì, così tossiche vanno desiderate psicosi o uso di.

Sostanze ottime le psicosi tossiche sono delle psicosi. Determinate da sostanze.

E dove, se dovessi?

Dove le collochi? Allora sono delle psicosi di cui tu sai l’origine, ma sintomo talogicamente no. Uno che ha una psicosi da cocaina può avere un delirio paranoide persecutorio esattamente come una persona che ha la citofonia la differenza. Che della schizofrenia. No, abbiamo delle idee.

File audio

Registrazione personale 5.wav

Trascrizione

Proprio essere no. Essere prepunti, essere compressi, insomma. No. Dover mettere in atto tutte le proprie risorse per rispondere a delle esigenze ambientali, alla dottoressa appunto. Si può essere utilissimo, no? Di fronte a una minaccia di paura, noi viviamo l’uso di stress acuto. Il nostro organismo si attiva per l’attacco. La tuta è quello che abbiamo detto, no. Se però vivo in un ambiente professionale in cui sono pensato, in cui non vengo riconosciuto, vivo una condizione continua di pericolo, uno stressano.

Avvia la libreria musicale.

Come? Di fronte ad un pericolo reale da cui questo non derivare anche negli studio delle malattie. Il venire abbiamo detto, è un’interpretazione della realtà errata, in cui io sono al centro di questa interpretazione della realtà e che non sono assolutamente salsabile. In grado di di farmi convincere dagli altri che. È così? OKE normalmente riguarda temi di persecuzione. Ed è tipicamente un disturbo psicotico. Diversamente dall’ossessione che è un pensiero che non vorrei avere, che continua a preoccuparmi. No, rapporti contaminati, rapporti. Sbagliare la mania abbiamo visto che è no l’esaltazione, l’eccitazione. Del ****. Amore, il delirio, che non è una forma arcaica del. Delirio, il delirium. Del che c’è in sé il termine. Americano? No, è lo stato confusionale, appunto, che è uno Stato organico. Rientra dai.

Dai disturbi monitor positivi.

Ciao d’origine. Carica no momenti traumatica di sostanze. Abbiamo parlato di allucinazioni, cioè delle percezioni visive, cognitive, normalmente solo oggettive, senza che sia lo vedi Bologna, lasciamo fare le allucinose, l’apatia. È l’incapacità di trovare. Attivazione nell’abilità o sintomo dominante della depressione, ma il sintomo più dominante in assoluto della. E l’anemonia e cioè non riesco più trovare l’interesse che piacere per le cose che normalmente mi davano interesse e piacere. Depressione.

Vabbè.

È la è la casalinga che dice. Non mi piace più far da mangiare? No, è. Sportivo che dice, si pensi, non mi. Neanche più andare a fare la. Che questo è no. Ed è veramente un il nucleo no della depressione, l’anoressia abbiamo visto che è un’alterazione dell’immagine corporea no, da cui deriva il fatto che vedendomi di grassa più grasso.

Ci sono anche.

Casi maschili no, ma è veramente fede una. Femminile, io restringo il cibo per arrivare a quell’immagine che io. Avere di me? L’autismo, abbiamo accennato, è un disturbo del neurosviluppo in cui ho delle difficoltà, no nel comprendere la persona con autismo comprende tutto, non ha un deficit intellettivo, gli manca la capacità di cogliere il significato empatico, emotivo, le metafore, il linguaggio non globale. D’accordo, perché una persona rigida? Avete visto the Bull Doctor? OK lui, ecco the bloctor erano bell’esempio anche che avete un po esagerato. Insomma no? Sul piano relazionale lui è rigido, va avanti a schemi, non ha la naturalità, non capisce, no, delle no i significati metaforici, le battute e via però. Ha delle grandissime competenze. In questo caso di tipo creduto. O nel. Dell’autismo grave può anche essere no, perché l’autismo è uno spettro che va da no, dal pur software che funziona alla grande no a al al ragazzino che non riesce a stare neanche in contatto dal bambino piccolo no oculare con gli altri e l’unica cosa che fa magari è battere il mio amico procura. Cioè ha a che fare con un grosso deficit relazionale unitamente a degli interessi. Sì, inutile dei comportamenti. L’oligofrenia è un ritardo dentale.

Buona giornata. Ok, la demenza.

È una lotteria, è nasco con me, l’intelligenza, la demenza è perdo l’intelligenza.

Allora? Ho una domanda.

Quindi che differenza c’è tra di associazione e derealizzazione?

La dissociazione è un caratteristico sintomo no dei disturbi psicotici per cui io non articoli pensieri, ragionamenti no in modo logico e coerente. Da cui ho un’interpretazione della realtà alterata.

Ma mi disorzo dalla realtà anche.

Mi disorzo della realtà e il mio flusso ideativo è dissociato. Tue lodiche. Da cui la mia interpretazione alterata della realtà. La derealizzazione è un bisuno che può anche non essere patologico. In cui. Ho come la sensazione no di sono varie forme, più tipica è come dire no, come se mi vedessi da fuori. È come se non mi sentissi me stesso normalmente. Sono esperienze che in adolescenza, in infanzia, vengono anche brevemente, insomma.

Però.

Ad esempio è è uno dei sintomi importanti no? La personalizzazione del disturbo formatico da stress.

Grazie.

No, perché quando tu vivi un evento molto. Un attimo. Quello che tendi a fare proprio dire è di dissociare, di allontanare la tua presenza dall’esperienza. Pensiamo una donna che subisce la violenza. Pensiamo a una persona che che sta in un teatro di guerra, una persona che no uccide per vede, uccide in qualche modo no. Si dissocia in modo difensivo dall’esperienza.

Uno sembra un meccanismo. Di difesa e l’altro, l’altro no.

Tendenzialmente la dissociazione è un effetto. Allora la dissociazione allora la dissociazione può essere un meccanismo di difesa in questo senso? No, ma può anche essere una delle caratteristiche dell’alterazione del funzionamento cerebrale.

Capisco che non è sufficiente per ciò che vi ho detto, perché sarebbe molto, molto di più insomma.

Certo, quando pensiamo alle cause dei disturbi psichici, teniamoci in mente che, come vi dicevo, noi non abbiamo grandissime conoscenze, però nei disturbi psichici. Esiste sempre una vulnerabilità biologica? E degli eventi della vita, il concetto di vulnerabilità. Stress. Di queste due no parametri estremamente importante, ci sono dei disturbi, come disturbi che abbiamo ben definito neurocognitivi o neurochirurgo, in cui la dimensione vulnerabilità biologica danno biologico è dominante. Ci sono dei disturbi, come i disturbi da stress o disturbi post traumatici, in cui l’elemento fondante non è una biologia. No, ma è gli eventi.

Della tutte che.

Gli sono capitati? No o un lutto che mi dica lui.

E di una.

Riflessione immaginate no che una vulnerabilità biologica. In modo differenziato. Sia attivata da eventi della vita. E chiaramente tanto più grave la patologia, altrimenti la demenza la cisofrenia, no? I disturbi, come il ritardo mentale più forte delle dimensioni biologiche, più invece sono disturbi no di carattere ansioso, di carattere emotivo, più sono legati a eventi della vita per. Gap. Salve a tutti quegli eventi della vita dei termini nello Stato d’ansia ecco quindi immaginate no che alla base ci sia una commistione diversa tra dimensioni biologiche. E reazioni ad eventi della vita. Il più grave disturbo più importante è. La dimensione biologica. Tendenzialmente più reattivo al disturbo meno grave. Adesso che questa parte correndo no, abbiamo provato ad inquadrare no i disturbi psichiatrici.

Mettiti quello in alto a destra. Arrivo a casa, allora?

In questa seconda parte, perché oggi? Bentornata? No, anche in produttiva alle due tematiche che noi dobbiamo trattare. Glielo dobbiamo uscire a chiarire i principali disturbi psichiatrici. Su cui. Il vostro intervento?

Pronto.

Con l’attività fisica, con l’attività sportiva, con il movimento possa avere un significato di tipo RIABILITATIVO, perché questo è il significato nostro, non è un corso di psichiatria per imparare no a fare diagnosi, ma per conoscere quei disturbi. Su cui. Applicare le vostre competenze, ispezioni? Essendo consapevoli di meccanismi e di dove l’attività fisica può essere un elemento integrativo o addirittura curante.

Nei disturbi psichici.

E su questo c’è uno sviluppo notevolissimo nel. Ok, allora adesso affrontiamo questa seconda parte. Dopo aver provato no a inquadrare i disturbi psichiatrici, proviamo a inquadrare come l’attività fisica.

No.

Può agire sul cervello e quindi sulla base biologica dei disturbi, citiamo.

La sensazione?

OK.

Allora voi sicuramente avete conoscenza no, di di com’è, di com’è un neurone OK, un corpo cellulare con una serie di detriti che ricevono una serie di no, di di di di contatti con altri. Un lunghissimo assole lunghissima, ****. Devate ordinare una serie di portoni no, che entrano in contatto con i dendriti di un’altro e creano una rete. Ci siete? Un po no, questa non è tanto questa la cosa importante, no è quanto quello di.

Certo, sono tre.

Individuare che. Nel contatto tra due neuroni esiste una terminazione, una fibra arssonica di un neurone. Che entra in un contatto che non è diretto perché c’è uno spazio. A un certo punto si piace, no? Con una determinazione dentro di un’altro. A noi interessa questo. Perché è in questa. Il cervello funziona come una rete, però non è una rete elettrica, tutti i neuroni e le cifre fossero unite. E siccome sappiamo che circola l’energia elettrica, no, noi potremmo dire il cervello funziona come. No delusifico potenziometro aumentiamo diminiamo l’intensità. Però il cervello funziona in modo molto. Articolato, e cioè? Trasmettere gli impulsi elettrici. Però poi quando un neurone entra in contatto. Con un’altro neurone. Questo impulso elettrico libera delle sostanze chimiche. Che si chiamano neurotrasmettitori. E questi neurotrasmettitori possono fare due cose fondamentali. Una che si interessa fino a questo punto e cioè dare origine a una nuova stimolazione elettrica no, da cui si crea no una comunicazione elettrica tra i neuroni o dare origine a una serie di reazioni all’interno del del Neurone Post Sinaptico. Vi ritrovate? OKE, cioè? La natura ha fatto sì che. Il collegamento tra neuroni non fosse solamente un collegamento di un’intensità elettrica, ma una stimolazione elettrica dà origine alla liberazione di sostanze chimiche. Che possono diversificare moltissimo la risposta elettrica del neurone successivo, ma soprattutto dall’origine a una serie di eventi all’interno del neurone si riceve la stimolazione tecnica. Questo è.

Ehi.

Punto centrale. Più o meno ci siete, ma lo vediamo perché. Allora se questi fossero due neuroni di cui questo è un neurone no, che Orta la sua stimolazione no e si connette con un’altro neurone, allora noi sicuramente sappiamo che può arrivare uno stimolo elettrico. Questo stimolo elettrico libera dei neuroperbitori che vanno a collegarsi con dei neuroni dei recettori. Nel neurone successivo e danno origine alla nuova simulazione.

O.

Si, siete su questo o. K ecco, se da tenete presente, che questa stimolazione non è determinata solo da dei neurotrasmettitori, ma può essere determinata dalla luce, può essere determinata dagli ormoni, può essere determinata dagli. Voce nervosi che portano i muscoli, quindi c’è la possibilità. Non esiste solo in macchina del neurone per stimolazione elettrica da un’altro neurone, ma attraverso stimolazioni come la luce come l’ossiderazione. Come la stimolazione tabile del. Movimento d’accordo, come la stimolazione.

D’accordo.

Allora? Che cosa? Non vi occupate, non vi preoccupate. Che cosa avviene quando?

Un allora io intanto vi ritrovate sulla geometra mondiale. Questo è il terminale della sole di errore presinaptico. Siete, questo è lo spazio sinaptico, questo è il bottone post Sinaptico e dendrite di un neurone con cui è connesso.

Cioè.

Geograficamente ci siete? OK, bene, allora arriva il fulmine di Zeus, la stimolazione elettrica potenziale d’azione, d’accordo, che è legato a una riflessione, insomma. No, OK, che cosa fa quando arriva il Fondo libera delle sostanze chimiche da delle vescicole? Queste sono tante chimiche, normalmente a ogni neurone. Dietro un passo ci sono errori. Che hanno totamina negli errori che hanno detto Linate nelle orecchie che hanno.

L’ho scritta nel chilo del Consiglio.

Delle rappresentarvi no, come se ce ne fossero due, ma solo per rappresentare questo stimolo elettrico. Libera i neurosabilitori diciamo che siano famina nello spazio sinaptico. Ecco, il concetto importante è questo, questo neurotrasmettitore può fare due cose.

Diciamo.

Una che è quella che magari è più scontata, e cioè può legarsi a dei recettori che si chiamano Dio noprofit, cioè che hanno a che fare con gli ioni che. A. Fare con qualcosa di elettrico, no? Collegandosi a un recettore ionografo fanno entrare degli ioni e danno origine alla nuova stimolazione elettrica che se ne va. Se questa.

Si possono staccare dei recettori che si chiamano metaboprofi.

È la comunicazione elettrica, perché viene dell’Europa. OK. Vi siete però possono. Anche un’altra cosa. Che sono dei. Recettori connessi con un sistema di enzimi che si chiama proteina C. Perché ci interessa sta cosa qua?

Ci. Perché?

L’attiva, quando un neotrasmettitore si Lega ad un recettore metallotro dà origine all’entrata di ioni e ha un nuovo impulso elettrico, ma dà origine a una cascata di eventi, che sono i secondi, i terzi messaggeri, eventi chimici.

Non.

Che a noi interessano per questa roba qua.

Perché alla fine?

No.

Questa immaginate che sia il neurone postsinaptico d’accordo, questo fosse stato il suo bottone, questo è.

Il suo nucleo?

OK, vi trovate sempre geograficamente dove vi siamo? OK, qui c’è stato un collegamento tra un neurotrasmettitore che può esserci legato a un a un recettore dionoto poi da aver la sua origine stimolo elettrico, però può aver attivato l’insieme della proteina g, una cascata di di fattori che si chiamano secondi e terzi messaggeri.

E.

Politica media, li chiamo.

Ecco, la cosa che ci interessa è questo concetto qua, che questa cascata di eventi attivati dalla stimolazione electronale può far sì che si attivino delle sostanze chimiche che si chiamano fattori di trascrizione, che fanno sì che quello che noi sappiamo essere no, il DNA c’è, una doppia elica no.

Lezione.

Intorporata no punita insieme da da da da da da dei ponti su delle, no, su delle basi cliniche. Si apra EE possa trascrivere, cioè la stimolazione di un neurone. Duro eccettore metato può dare una cascata di eventi chimici che fa attivare la trascrizione igienica di quel neurone. E che cos’è trascrizione genica? E sempre. Di proteine? Ditemi perché, se OK, cioè? Lo stimolo elettrico. Può, andando ad agire sul recettore ionosopo, dare origine a un nuovo stimolo elettrico e a una nuova comunicazione. Io dico anche questo che mi perde, questo che lo dice lui no e ci comunichiamo elettricamente. Un messaggio però può essere no che se il messaggio arriva a un suo recettore metodo. Lei comunichi con lei delle cose, ma metta il naso al suo interno. Una trasmissione genetica, cioè produrre delle proteine. Questa produzione di proteine, perché guardate che i geni hanno solamente quello, i geni producono proteine. Ok, ci siete su questo, no? Ogni ogni, ogni tripletta, ogni tripletta di di basi codificato, un aminoacido.

Cioè, almeno sembrano.

Dopo il DNACNA. Curo plastico clingosomiale alla fine no? Si mette insieme una catena di aminoacidi e quindi si crea una proteina. E la proteina che cos’è? No, se io ti ho mandato il messaggio tu le hai comunicato qualcosa ma hai attivato no. Un’attivazione clinica metabotroba è una trasmissione genica, hai prodotto proteine che vuol dire che il prodotto sinapsi, che è il prodotto struttura cerebrale, che poi aver prodotto altri neuroni. OK che puoi avere prodotto e questa è una parola fondamentale. Fattori neurotraffici. Penso che bdnf forse è una è un termine che conoscete, il Brain Brain derid nerf Factor. Ecco allora.

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Tra le tra le cose che si possono attivare nella trascrizione genica. E sostanza neurone, sinapsi, connessioni. E già intuiamo questa cosa qui che una stimolazione migliore che ripeto può essere indotta da attivare la stimolazione. Attraverso attività, attraverso parole, attraverso esperienze, ma anche attraverso luce e attività fisica. OK, questo è il concetto essenziale, no? Può dare origine a una sintesi proteica che può sviluppare nuove sinapsi, nuovi neuroni. Capite come questo può andare a modificare OA migliorare?

Studio.

Alterazioni che comunque hanno una base biologica. Questo vale anche per un disturbo neurologico? Perché abbiamo detto che comunque di turni psichiatrici hanno una dimensione biologica e una dimensione relativa agli eventi della lingua? E tra le cose che maggiormente vengono prodotte da dei neuroni attivati sono dei fattori neurotrofici, cioè sono delle sostanze proteiche che hanno la possibilità di nutrire. Far crescere e far funzionare meglio dei luoghi. Non so se. Cercherò di ricordarmi, non so se ho messo la diapositiva, ma una cosa tra tra i pochi mosaici, tasselli di certezze che noi abbiamo, no, noi sappiamo che nella depressione, anche se non sappiamo bene che cosa vuol dire, c’è una ipotrofia, cioè una diminuzione, proprio diminuzione proprio di sostanza dell’ippocampo, che è un’area cerebrale prevalentemente deputata alla memoria.

Capito?

OK, per cui l’ippocampo di persone depresse tentano essere no ipotrofici. L’ippocampo di persone, le stesse persone, curata. In modo adeguato, con dei farmaci antidepressivi, l’ippocampo si nutre. No troficamente si risviluppa e riprende le proporzioni normali adeguate. Questo perché. Dando un farmaco io non posso ovviamente dedicare tempo. Insomma a come agisce un farmaco vado ad aumentare la stimolazione? Ad esempio serotoniversica? Penso che tutti avete un po in mente. No? Perché ci sono dei farmaci antidepressivi che agiscono sulla sieropertura, perché può essere una stimolazione fisiologica o può essere che io vado ad aumentare la stimolazione della serotonina con un antidepressivo? Questo può far sì che sia attivi una sintesi proteica no? E l’ippocampo, che in qualche modo è artrofico, torni a essere no incolpato normalmente. Per dire quanto no, un’azione no di tipo chimica possa diventare sostanza chimica.

Ma la memoria è conseguenza solo e soltanto del recuperato della recuperata atrofia dell’ippocampo o è anche dovuta al fatto che nel momento in cui si va assumere quella tetralina?

Scusami.

Si inibisce il recapito della serotonina, quindi si diminuisce il coefficiente di disturbo. Tra virgolette nel nell’accortezza. E qui?

The provided text is a long, somewhat rambling lecture on psychiatric disorders. To summarize it effectively, we need to organize the information into a logical structure. I will break the task down into several steps:

Step 1: Identify Key Themes

The lecture covers the following key themes:

  • Causes of Psychiatric Disorders: The lecturer emphasizes the complex interplay of biological, psychological, and evolutionary factors. They stress the importance of understanding the impact on survival and the fulfillment of basic needs.
  • The Nature of Suffering: The lecturer distinguishes between everyday distress and clinically significant suffering, emphasizing the intensity and impact on daily functioning. They highlight the role of perceived threats to survival and the loss of security.
  • Specific Disorders: The lecture discusses various disorders, including anxiety, depression, obsessive-compulsive disorder (OCD), panic disorder, phobias, eating disorders (anorexia and bulimia), personality disorders (borderline), psychosis (including schizophrenia), and neurocognitive disorders (dementia, intellectual disability).
  • Defense Mechanisms: The lecturer explains how common defense mechanisms like control and avoidance can become maladaptive in the context of psychiatric disorders.
  • Biological Basis: The lecturer connects psychiatric disorders to underlying biological mechanisms, particularly focusing on neurotransmitters and the impact of stress on brain structure and function.
  • The Role of Physical Activity: The lecture concludes by discussing the potential of physical activity to improve brain function and aid in the rehabilitation of psychiatric disorders.

Step 2: Create a Mind Map/Outline

A mind map would be a good way to visualize the relationships between these themes. Because I can’t create visual mind maps directly, I’ll present an outline:

I. Introduction: Causes of psychiatric disorders are complex and multifaceted (biological, psychological, evolutionary).

II. The Nature of Psychiatric Suffering:
A. Distinction between everyday distress and clinically significant disorders.
B. Key features: intensity of symptoms, impairment in functioning.
C. Core issue: threat to survival and sense of insecurity.

III. Major Categories of Psychiatric Disorders:
A. Anxiety Disorders:
1. Panic Disorder (fear of imminent danger, avoidance)
2. Phobias (excessive fear of specific objects or situations)
3. Generalized Anxiety Disorder (excessive worry)
4. OCD (intrusive thoughts and compulsive behaviors)
5. Hypochondria (fear of illness)
B. Mood Disorders:
1. Depression (low mood, loss of interest, anhedonia)
2. Bipolar Disorder (alternating periods of depression and mania)
3. Dysthymia (persistent low-grade depression)
C. Eating Disorders:
1. Anorexia Nervosa (distorted body image, restrictive eating)
2. Bulimia Nervosa (binge eating and compensatory behaviors)
D. Personality Disorders:
1. Borderline Personality Disorder (instability in mood, relationships, self-image)
2. Antisocial Personality Disorder
E. Psychotic Disorders:
1. Schizophrenia (hallucinations, delusions, disorganized thinking)
2. Delusional Disorder (persistent, non-bizarre delusions)
F. Neurodevelopmental Disorders:
1. Autism Spectrum Disorder (difficulties with social communication and interaction)
2. Intellectual Disability (significantly below-average intellectual functioning)
G. Neurocognitive Disorders:
1. Dementia (acquired cognitive decline)
2. Alzheimer’s Disease (progressive neurodegenerative disorder)

IV. Defense Mechanisms: Control, avoidance, and their maladaptive manifestations.

V. Biological Basis of Psychiatric Disorders: Neurotransmitters, brain structure, and the impact of stress.

VI. The Role of Physical Activity: How physical activity can positively influence brain function and improve symptoms.

Step 3: Incorporate Web References and Images (User needs to provide specific requests)

To add web references and images, the user needs to specify which aspects of the outline they’d like illustrated. For example, they could request images depicting the brain’s reward system in relation to addiction, or diagrams illustrating the neural pathways involved in anxiety. I can then use appropriate search terms to find relevant images and links.

Step 4: Final Summary

The lecture provides a broad overview of psychiatric disorders, emphasizing their complex etiology, the nature of psychiatric suffering, and the potential benefits of physical activity. The lecturer categorizes disorders into groups based on shared characteristics and discusses the interplay of biological factors and life events in their development. The presentation’s strength lies in its comprehensive overview, but its lack of specific examples and detailed explanations might limit its usefulness for those seeking in-depth knowledge.

Step 5: Tool Usage (Requires User Input)

To enhance the summary with visuals, I need the user to specify what they want illustrated. For example:

This process will be iterative, with each image request leading to a refined summary. The user should provide specific prompts to get relevant visuals. Similarly, video and audio generation requires specific prompts from the user.